Un Manifesto della luce “Oggi come non mai dobbiamo trovare una sintesi tra emozioni, tecnologia, poesia, esigenze, messaggi, estetica e valori politici. Non si tratta semplicemente di cambiare tecnica, ma la società stessa e i nostri comportamenti, sia in pubblico sia in privato. Dobbiamo spingerci oltre le nostre capacità e la nostra immaginazione per migliorare la vita delle persone… Se il futuro è già oggi, qual è la luce artificiale del domani? L’idea di Piero Gandini è che ci siano e saranno sempre più tipi di illuminazione, radicalmente nuovi. Vanno studiati, sviluppati e prodotti con un atteggiamento di rottura verso l’esistente e, insieme, di rigore culturale: come quello su cui è stata fondata Flos, ma con sempre nuovi designer e artisti. Occorre progettare così tutti gli ambienti artificiali: a partire dalla casa, con la divisione Home. Una forte dimostrazione, un primo esperimento riuscito è la collezione 2017. Architetti, designer, artisti/designer creano apparecchi illuminanti come sculture, giochi d’equilibrio, nuove icone del design di domani, già oggi reali. Ma una visione ambientale più ampia coinvolge i luoghi del lavoro, dell’intrattenimento e perfino i “non luoghi” del consumo, con Architectural: gli spazi di natura – giardini, parchi, paesaggi – con Outdoor. Come dice Philippe Starck: “Non c’è differenza tra luce artificiale e naturale. È solo questione di trasmissione, ioni e fotoni sono sempre gli stessi “. Possiamo aggiungere: “È solo questione di tempo. La terza rivoluzione industriale non si ferma. Scopriremo e realizzeremo le visioni più avanzate possibili della luce. Per Flos forma e tecnologia sono inseparabili tra loro in questo sviluppo.”

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